venerdì 27 settembre 2013

Carolina Sepe, incinta e in coma....ma....è incredibile



"Quando tornerà a casa faremo una grande festa". La famiglia di Carolina Sepe non smette di sperare: da un giorno all'altro gli occhi di quella ragazza in coma dal 25 agosto si apriranno. E per andare avanti la famiglia deve combattere soprattutto per quell'esserino che oggi ha 18 settimane e che Carolina portava in grembo quando è arrivata in rianimazione con una pallottola conficcata nella testa.
La pancia è cresciuta in un mese ma lei non reagisce. Il quadro clinico è drammatico: la 25enne non mostra segni di attività cerebrale. Solo qualche giorno fa il primario di Neurochirurgia del Cardarelli di Napoli, Michele Carandente, aveva acceso una piccola speranza. Sospendendo per mezz'ora la sedazione che teneva a riposo il cervello, la ragazza aveva reagito con piccoli movimenti. La ripresa è stata brevissima senza i farmaci che regolano la funzionalità il corpo non si attiva. Una parte di Carolina è spenta l'altra è viva e vive con il bimbo che secondo i medici potrebbe nascere in qualsiasi momento anche se si spera il più tardi possibile.
"Se sarà un maschietto lo chiameremo Vincenzo, così avrà lo stesso nome e cognome del suo povero nonno ammazzato" ha spiegato il marito di Carolina, Giampiero al Corriere della Sera. "Le sto vicino per ore, le parlo, le racconto quello che succede a casa. Ho registrato con il telefonino un video del nostro bambino di due anni e l’altro giorno le ho fatto sentire la sua voce. Le scendevano le lacrime. Allora l’ho rifatto altre volte e lei ha pianto ancora. Io sono sicuro che mi sente e sente la voce di nostro figlio. Sono sicuro che capisce. Non può comunicare né muoversi ma capisce. Può guarire e tornare a casa…".
Carolina Sepe non è l'unica vittima in questa storia. Suo padre Vincenzo è morto per mano dello stesso assassino, l'ex vigilantes Domenico Aschettino che il 25 agosto aprì il fuoco contro la famiglia Sepe per un diverbio avvenuto qualche giorno prima. Nella sparatoria i proiettili colpirono il capofamiglia, morto sul colpo, il fratello, la madre, la nonna e Carolina alla testa. Aschettino dopo l'arresto tentò il suicidio in carcere e venne trasferito in un ospedale psichiatrico dov'è tuttora ricoverato.

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